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Il sostegno psicologico alle vittime di stalking e molestie

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Il sostegno psicologico alla vittima del reato di stalking.

La valutazione e la descrizione degli effetti nelle vittime del reato di stalking, la definizione del DSM IV rispetto alla sussistenza degli elementi caratteristici del disturbo post traumatico da stress nel soggetto vittima dello stalker.

Il trauma dello stalking

Lo stalker produce nella vittima profondi e laceranti turbamenti che ledono, molte volte in maniera irreversibile, l’equilibrio fisico e psichico di quest’ultima perché in seguito all’evento la vittima sperimenta un deterioramento mentale che va ad intaccare il suo benessere psicofisico.

In seguito al trauma, lo stato d’animo della vittima potrebbe essere riassunto in una fase disorganizzativa, nella quale è riscontrabile uno stato di negazione, meccanismo di difesa che serve ad allontanare il pensiero di quei tragici momenti.Nel tentativo di superare l’accaduto o di minimizzare i danni vengono messi infatti in atto dei veri e propri meccanismi di difesa. Tuttavia, nel tempo, tale “materiale rimosso” viene a colludere con un sentimento di ricerca della realtà, in seguito al quale la vittima sarà pervasa da senso di colpa.

Le condizioni della vittima di stalking

Il soggetto “stalkizzato”, infatti, ripercorre mentalmente più volte la scena del crimine ponendosi domande cercando di capire cosa altro poteva dire o fare per prevenire ciò che invece si è verificato. E’ in questa fase che appare di fondamentale importanza rivolgersi ad uno specialista psicologo, professionista in grado di accompagnare la vittima di stalking in questo percorso di presa di coscienza, di riorganizzazione del trauma nel tentativo di ritornare alla normalità. Lo psicologoattraverso un attento ed empatico ascolto aiuterà la vittima, dando fiducia alle sue personali capacità, stimolando e rafforzando il suo sistema motivazionale e aiutandola a riacquistare l’autostima perduta.Non dimentichiamo che le vittime di stalking conserveranno a lungo delle vere e proprie ferite; le conseguenze dello stalking infatti, per chi le subisce, sono variegate e spesso si cronicizzano. L’intervento dello psicologo deve quindi essere estremamente personalizzato.Difatti, a seconda degli atti subiti e delle emozioni sperimentate, nella vittima, si possono riscontrare vari quadri sintomatologici. In seguito all’evento traumatico, infatti, la vittima sarà pervasa da stati d’ansia acuti, problemi di insonnia fino a dei veri e propri quadri di Disturbo Post Traumatico da Stress.

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Il disturbo post traumatico da stress

Secondo i criteri del DSM IV-TR, la caratteristica principale del Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) è da ricercarsi nello sviluppo di sintomi tipici che seguono l’esposizione ad un fattore traumatico il quale causa o può comportare morte o lesioni personali. Tale disturbo comporta inoltre da parte della vittima di stalking un ripercorrere l’evento traumatico attraverso sogni spiacevoli, ricordi ricorrenti ed intrusivi come se il fatto si stesse ripresentando, determinando quindi nel soggetto un intenso e logorante disagio psicologico. Da qui, si capisce, l’importanza di un tempestivo sostegno psicologico. La persona, inoltre, sperimenterà una sensazione di distacco, diminuzione degli interessi, una ridotta capacità di provare sentimenti di amore, una diminuzione delle prospettive future, difficoltà di addormentarsi o mantenere il sonno, ansia, irritabilità, scoppi incontrollati di pianto, scoppi d’ira, difficoltà di concentrazione e ipervigilanza; ma anche stati d’ansia acuti, disturbi depressivi dell’umore, condotte di evitamento incidenti sul funzionamento sociale, lavorativo, affettivo e relazionale, comparsa di sintomi fobici e di attacchi di panico. La vittima di stalking subisce, in sintesi, un grave danno psichico.

Il sostegno dello psicologo

Da quanto detto risulta importante poter offrire alla vittima di stalking un adeguato supporto psicologico con l’obiettivo di aiutarla a ritrovare se stessa e la propria dignità, allontanando quel senso di colpa e di vergogna che molto spesso prova poco dopo l’evento. L’intervento dello psicologo, in altre parole, permetterà una ristrutturazione del trauma, fondamentale perché, in tali situazioni si osserva nella vittima una coazione a ripetere nella speranza di ottenere un seppur minimo cambiamento. La vittima cioè, per la paura di dover affrontare una situazione più grande, come può essere la denuncia, continua a vivere e subire suo malgrado frustrazioni e umiliazioni da parte dello stalker.

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Il caso della violenza intrafamiliare

In particolare, nel caso di violenza intrafamiliare, vi è molto spesso da parte della vittima la paura di dover accettare un fallimento anche e non solo dal punto di vista affettivo. Nel caso di violenza intrafamiliare, in particolare, non bisogna sottovalutare il disagio che i figli vivono in seguito ai maltrattamenti subiti dalla propria madre (quando non siano loro stessi a subirli). Essi, infatti, possono presentare sintomi quali depressione, problemi scolastici, disturbi del sonno perché risentono, loro malgrado, dello stato di malessere che la propria madre vive come conseguenza dell’evento traumatico.

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