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Nomina del difensore di fiducia imputato: chi è e cosa fa

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Quando si parla della figura del difensore si fa esplicito riferimento ad un professionista in cui l’imputato ripone la propria fiducia che ha il compito di svolgere un ruolo tecnico nell’interesse esclusivo del proprio assistito. Ciò vuol dire che l’interesse cosiddetto sostanziale non appartiene alla figura del difensore ma a quella, appunto, dell’assistito. Al difensore, pertanto, spetta il compito di assistere il proprio cliente e di rappresentarlo nell’esercizio dei suoi diritti.

Come è facile intuire, quello che lega il difensore all’assistito è un rapporto esclusivamente di natura provata, nonostante il fatto che il professionista in questione svolge un servizio cosiddetto di necessità pubblica. Per quanto riguarda la nomina del difensore, è utile precisare che essa può essere effettuata dall’imputato, individuando una figura di sua fiducia, o può avvenire d’ufficio.

Nomina del difensore di fiducia: ecco come fare

Prima di scendere più nel dettaglio e di capire quali sono le fasi che l’imputato deve portare a termine per nominare il proprio legale di fiducia è necessario scendere più nel dettaglio e chiarire l fatto che quando si ha a che fare, appunto, con la nomina ci si riferisce all’azione di investire un professionista del mandato di rappresentanza e assistenza nella difesa degli interessi personali oggetto di azione civile o penare. Nel caso in cui l’indagato dovesse essere in stato d’arresto, a procedere con la nomina potranno essere anche i familiari. Quello della nomina del difensore è un diritto del soggetto e, tra le altre cose, è una condizione necessaria per fare in modo che il procedimento possa essere considerato regolare.

Inoltre, è interessante precisare anche che l’imputato ha la facoltà di nominare fino a due difensori di fiducia. Entrando più nello specifico, la nomina del difensore di fiducia può essere effettuata dall’imputato stesso rivolgendosi direttamente al Pubblico Ministero o, in alternativa, facendo recapitare a quest’ultimo la nomina da parte del difensore individuato dall’imputato. Volendo, si può procedere con la nomina anche spendendo a mezzo raccomandata la nomina ufficiale all’indirizzo del PM.

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Cosa c’è da sapere in merito alla nomina del difensore di fiducia

In merito alla fase della nomina del difensore di fiducia da parte dell’imputato è utile tenere conto del fatto che, non appena effettuata, essa farà decadere in maniera automatica quella d’ufficio. Il legale, dal canto suo, ha il dovere di prendere parte ad ogni fase della vicenda cosiddetta processuale e deve avere un rapporto costruttivo e collaborativo con l’imputato. In caso contrario, sarà decisamente complesso riuscire a costruire una difesa strutturata e utile al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ad essere cruciali saranno tutte le informazioni che l’imputato trasferirà al proprio legale di fiducia. Per tale ragione, è importantissimo che l’imputato si fidi del proprio legale al fine di consentirgli di lavorare serenamente e ragionando sfruttando tutti gli elementi in suo possesso.

Dal canto suo, il legale dovrà offrire al proprio cliente una difesa costruttiva e non finalizzata esclusivamente a creare un contrasto con la parte pubblica. Unico obiettivo del difensore, al contrario, dovrà essere quello di individuare il percorso migliore per consentire all’imputato di esercitare ogni genere di facoltà in suo diritto. Come è facile intuire, dunque, quello tra imputato e difensore di fiducia è un rapporto basato esclusivamente sulla reciproca fiducia, partendo dalla quale il legale avrà la possibilità di dare forma ad una difesa fondata su elementi concreti. Non a caso, l’istituto del difensore di fiducia è stato creato per dare la possibilità agli imputati di difendersi, affidando la propria verità ad una figura con cui riuscire a confrontarsi in maniera diretta e senza alcun genere di filtro o sovrastruttura.

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Dal canto suo, il legale ha il dovere professionale di mantenere il massimo riserbo sulla questione, evitando di divulgare informazioni riservate in merito al procedimento o relative alla sfera privata del proprio assistito. Nel caso in cui ciò non dovesse avvenire, verrebbe a mancare una condizione essenziale per far sì che tra imputato e difensore si crei un rapporto di reciproca fiducia utile per arrivare al termine del procedimento in maniera costruttiva e cercando di ottenere il miglior risultato possibile, compatibilmente con i reati commessi.

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